Luciano Bellosi

Giotto e la sua eredita

20,00

Na zalihi

Težina 1178 g
Format 23 × 29 cm
Autor

Izdavač

Mjesto izdanja

Firenze

Godina

2007

Broj stranica

384

Uvez

Meki

Stanje knjige

Vrlo dobro

SKU: 087395 Kategorija:

L’artista e il suo tempo. Il sole 24 ORE Arte e Cultura. Filippo Rusuti, Pietro Cavallini, Giovanni da Rimini, Neri da Rimini, Pietro da Rimini, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, Ambrogio Lorenzetti, Matteo Giovannetti, Maso di Banco, Puccio Capanna, Taddeo Gaddi, Giovanni da Milano, Giottino, Giusto de Menabuoi, Altichiero, Jacopo Avanzi, Jean Pucelle, I fratelli Limbourg. Gia i suoi contemporanei si accorsero della novita dirompente costituita, a cavallo tra Duecento e Trecento, dalla pittura di Giotto. Alle figure da lui dipinte si potrebbero riferire i versi con cui Dante descrive, nel XII canto del Purgatorio, gli esempi del peccato di superbia raffigurati sul pavimento: Morti li morti e i vivi parean vivi: / non vide mei di me chi vide il vero / quant’io calcai, fin che chinato givi. E molti ricorderanno che, nel canto precedente, il poeta sanziona che Giotto ha raggiunto il grido, relegando nell’oblio quel Cimabue che fu quasi certamente il suo maestro. La riconquista della realta in poesia e in pittura, che vede in Dante e in Giotto due protagonisti piu o meno coetanei e due percorsi paralleli, e uno dei fenomeni di maggiore spicco della storia italiana. Giotto, fiorentino d’origine, lavoro in parecchie citta italiane, e dovunque si svilupparono tradizioni pittoriche che gli sono debitrici: da Roma ad Assisi, da Rimini a Padova, da Bologna a Napoli. A fare scuola fu soprattutto la sua capacita di restituire alla pittura la terza dimensione e la sua abilita nel costruire spazi coerenti. Anche gli artisti che mantennero un legame con la tradizione bizantina, come Paolo Veneziano o il senese Duccio di Buoninsegna, dovettero fare i conti con lui. Si e percio voluto parlare di una ‘eredita’ di Giotto, senza limitarsi a cercarne i riflessi soltanto nei piu stretti seguaci. Questa eredita si segue bene lungo tutto il secolo e trova esempi anche in epoca tardogotica, quando molti pittori d’Oltralpe attingono ancora, per alcune loro composizioni, a modelli italiani di ascendenza giottesca.